Un fiore nel giardino di Dio.
La serva di Dio Rosella Stàltari
Una contemplativa alle soglie del Terzo
Millennio
Per molteplici motivi la Locride può
essere considerata giardino di Dio: le sue bellezze naturali,
dai monti al mare, hanno costituito sempre motivo di attrazione
e di ammirazione.
Oltre l’aspetto paesaggistico, irradiato
dal sole, e il glauco mare, in cui si rispecchia, bisogna tenere
nella debita considerazione quello socio-culturale e i valori
spirituali della sua gente, di oggi, come quella dei secoli
andati.
Senza rifarsi alla cultura magno-greca
che fiorì sulle nostre coste, è sufficiente rifarsi alla vita
anacoretica e cenobitica del monachesimo italo-greco che diede
vita ad un’anima socio-culturale e religiosa, per molti secoli,
a tutto il territorio, da Capo Bruzzano a Punta Stilo.
Hanno dato lustro alla nostra terra, nel
campo etico-religioso, i Martiri Locresi, S. Veneranda, San
Antonio del Castello, S.Iejunio (S. Giovanni il digiunatore), S.
Leo di Africo, S. Nicodemo di Mammola, S. Giovanni Theristis, il
Beato Camillo Costanzo, da Bovalino, morto martire nell’Estremo
Oriente, nella città di Firando (odierna Hirado), in Giappone,
il 15 settembre 1622.
In tempi a noi più vicini, non sono
mancate figure di notevole spessore spirituale che hanno segnato
la vita della nostra Comunità ecclesiale diocesana: Mons.
Giovanni Battista Chiappe e Mons. Mischel Alberto Arduino,
vescovi della diocesi, l’arciprete don Antonio Toscano, Mons.
Antonino Sgrò, Annarosa Macrì, Madre Giuditta Martelli e Rosella
Staltari.
Tra queste anime elette sta emergendo la
figura di Rosella Staltari, per le sue virtù e la santità di
vita.
Nata nelle campagne di Antonimina, nella
contrada Cacciagrande, da Antonio e Maria Reale, il 3 del mese
di maggio 1951, Rosella, terzogenita, conobbe fin dalla nascita
la povertà e le difficoltà di un’esistenza tormentata delle più
dure prove della vita.
L’alluvione del 15 – 18 ottobre 1951,
che tanti danni causò in tutta la Locride, ha distrutto anche la
misera abitazione della famiglia Staltari, che dovette trovare
rifugio nel centro abitato del paese, abbandonando ogni cosa. Né
basta. All’età di poco più che due anni, perdette tragicamente
la mamma e, per sopravvivere ad una penosa esistenza, dovette
essere accolta presso l’Istituto Scannapieco di Locri, dove
rimase fino all’età di 14 anni.
Le vie della provvidenza sono infinite
e, ultimati gli studi della Scuola Media, il 15 ottobre 1965,
Rosella viene trasferita a Reggio Calabria presso le Figlie di
Maria Corredentrice, che gestiscono una Casa Famiglia, dove
vengono accolte ragazze povere, assistite da Enti pubblici.
Di carattere selvaggio, come ella
si descrive, pur essendo ancora bambina, le sembrava di essere
vissuta abbastanza e di essere più grande da non aver bisogno di
alcuno "ma non mi accorgevo ella scrive –
che il dolore mi accresceva l’età" .
Nel calore della nuova famiglia e sotto
la sapiente guida del sacerdote P.Vittorio Dante Forno,
Fondatore della Congregazione delle Figlie di Maria
Corredentrice, e della Direttrice dell’Istituto, Sig.na Maria
Salemi, ha saputo addolcire il suo carattere e coronare l’ideale
della propria vita, pur tra tante difficoltà, nel modo più
fascinoso e del tutto imprevisto sul piano umano.
Proseguiti gli studi, conseguì prima il
Diploma di Segretaria d’Azienda e poi quello di Scuola Materna,
che esercitò con amore e dedizione anche nelle colonie estive, a
Nardodipace (CZ), nella regione delle Serre.
Ma i maggiori progressi Rosella li
conseguì nel campo dello spirito, con una vita interiore
intensa, tutta dedita all’amore di Dio, accogliendo e facendo,
nella sua breve esistenza, sempre e comunque la sua volontà,
rispondendo, con gioia, alla sua chiamata di vita religiosa
nella Congregazione della Figlie di Maria SS. Corredentrice, che
abbracciò definitivamente emettendo i voti di obbedienza,
povertà e castità il 2 luglio 1973, e poi, nelle sofferenze
della sua travagliata esistenza, fin sul letto di morte.
"Questo SI – ella
scrive – è quello che mi legherà a Te per sempre e
quindi voglio pronunziarlo grande, generoso, illuminato e amante
soprattutto di Te è della tua Croce".
Così, infatti, lo fu, realizzando
l’ideale di fede e di vita, abbracciato, nella piena maturità,
in modo totale e definitivo e talmente elevato da essere
considerata una contemplativa alle soglie del terzo
millennio, come si è espresso il Convegno di Studio a lei
dedicato dal 2 al 3 maggio 2000, con la partecipazione di
eminenti studiosi del settore.
Rosella Staltari è morta a Palermo il 4
gennaio 1974, all’età di 22 anni.
La sua vita religiosa e le sue virtù
hanno destato subito ammirazione, edificando tutti coloro che,
comunque, hanno avuto modo di conoscere la sua vita e le sue
elevate virtù.
Rosella Staltari non è passata senza
lasciare un segno ed una testimonianza di autentica vita
cristiana e di professione religiosa, in modo del tutto
eccezionale, esercitando eroicamente le virtù del proprio stato.
Per questo è stata riconosciuta e
dichiarata Serva di Dio, e sta per essere introdotta la sua
causa di beatificazione e canonizzazione.
A questo fine, sono stati nominati
Postulatore, in questa causa, il Rev. P. Luca De Rosa, O.F.M.;
e, vice-Postulatori, Suor Franca Polimeni, della stessa
Congregazione delle Figlie di Maria SS. Corredentrice, e il
Prof. Enzo D’Agostino.
Ancora un fiore di fragrante freschezza,
se al Signore piacerà e quando Egli vorrà, spunterà e fiorirà
nel giardino di Dio della Locride, per la comune edificazione.
Locri (RC) - 18 marzo 2001
Vincenzo Nadile
(Vicario Generale della Diocesi di Gerace - Locri - RC)
Pubblicato sull'Avvenire
(Inserto Diocesi Gerace - Locri. - (R.C.) in data 18 marzo 2001 |